ANGELO CATONE. Scheda biografica con incisione litografica di Carlo Biondi tratta dall’opera di Morelli N., Panvini P., Biografia degli uomini illustri del Regno di Napoli, ornata de loro rispettivi ritratti (…), Curatore Domenico Martuscelli, volume III , Nicola Gervasi, Napoli, 1816.
Catóne Angelo (Sepino o Benevento ?, 1440 circa – Benevento ?, 03.1496) fu astrologo, medico, bibliofilo e lettore pubblico di filosofia e astronomia nello Studium partenopeo dalla sua riapertura nel 1465 al 1495, seguì le lezioni di Nicola Rainaldi da Sulmona. Riconosciuto come una vera autorità nel campo dell’astronomia e della medicina, godette presto della stima personale di Ferdinando I d’Aragona e successivamente della corte francese. Rimasto vedovo, nel 1482 venne fatto arcivescovo di Vienne, comune francese dell’odierno dipartimento dell’Isère. Fu inoltre editore, critico e coautore di alcuni importanti manoscritti e testi a stampa a carattere astrologico e medico. Di sua mano è il libro sulla cometa apparsa nel 1472 e stampato da Riessinger a Napoli. Nel 1474 diede alle stampe anche un’opera scritta di Matteo Silvatico (Salerno, 1285 – 1342), medico di Roberto d’Angiò, uno dei primi libri stampati nel regno, dal titolo Pandectae medicinae, sive opus pandectarum medicinae Matthaei Silvatici. Sempre nello stesso anno è coautore, forse insieme ad Antonio Guarnieri, di un Tractatus de Febribus, uscito a Napoli per i tipi di Bertholdus Rihing. Più volte è ricordato nei Mémoires di Philippe de Commynes o Filippo de Commines (Fiandre, Belgio 1447 – Argenton-les-Vallés, 18.10.1511), storico e cronista francese di origine fiamminga, di cui fu grande amico.
Nei documenti il nome è riportato in diverse varianti, come Angelo Catho de Supino, Angelo Cato o Angelus Cato, Angelus Chatto (e de Supino).
Una Via Angelo Catone è nel centro storico di Benevento, mentre a Sepino gli è intitolato il corso principale del paese.
Conteso fra due Patrie: Sepino e Benevento.
Il primo biografo di Angelo Catone presenta ben tre personaggi omonimi e distinti, che buona parte della critica moderna accoglie e riconosce invece come un’unica personalità. Fra questi scrive di un:
“ANGELO CATONE di Supino, in Contado di Molise al presente (ma anticamente andava compreso col Sannio) famoso Filosofo, & Astrologo, Medico di Rè Ferdinando I. d’Aragona, stimato da tutta la Città di Napoli; onde in sua lode Gasparo Ens nel libro intit. Deliciæ Apodemicæ per Italiam dice: Urbem hanc Ferdinandi primi Regis temporibus, Angelus Sepinas, excellens Philosophus, et medicum plurimùm illustravit, qui apud Neapolitanos diù, summo in honore vixit. Per ordine del medesimo Rè, lesse Filosofia, & Astrologia ne’ publici Studij di Napoli nel 1465. (…)” Nicolò Toppi, (op.cit.) 1678
Quarantadue anni dopo, gli fa seguito Giovanni De Nicastro, che scrive anch’egli di un Angelo Catone di Supino nel Molise, di un secondo medico Angelo Catone di Taranto e di un Angelo Catone di Benevento, che vuole “Cum Patriæ amore ductus, ad dulces patriæ lares rediisset, hic supremum obiit diem; ac gentilitio in Sacello in Ecclesia S. Mariæ Gratiaru conditus fuit”.
La critica costruttiva su queste curiose ed omonime biografie viene posta una prima volta all’attenzione del lettore da Gaetano Marini, che nel 1784 a tal proposito, oltre a fornire per primo numerosi e importanti notizie biografiche, intuisce e scrive che il Toppi, primo biografo del Catone, “abbia un sol Uomo diviso in tre”. La questione è poi ripresa nel 1791 dall’erudito benedettino e lessicografo francese Louis-Mayeul Chaudon (Valensole, 10.05.1737 – Mézin, 28.05.1817), mentre i vari autori molisani, dal Galanti al Mucci all’Albino continueranno, purtroppo acriticamente per tutto il secolo seguente a descrivere il nostro medico con certissima origine sepinate. Quest’ultimo ne fa eseguire un mediocre medaglione con ritratto a firma Nelli, desunto dalla bella litografia dell’incisore napoletano Carlo Biondi (lo stesso autore del noto ritratto di Nicola II Monforte) e corredato con la seguente didascalia: “ANGELO CATONE nato a Sepino (Molise) nel secolo XV morto, probabilmente in Napoli, dopo il 1478”. Manca purtroppo la scheda allegata
Nel primo trentennio del novecento, Benedetto Croce si sofferma ampiamente e con diversi aggiornamenti e documentazioni sull’origine del celebre dottore, riaffermando l’unicità dei tre presunti personaggi: “egli si chiama Angelus Cato Supinas de Benevento, e Angelo Cato de Benavent è detto nelle cedole della tesoreria aragonese di Napoli, e Angelo de Supino in un documento del 1471”.
Sulla scorta di quanto scritto dal Croce, Augusto De Ferrari sostiene che: “Nacque a Benevento intorno al 1440 da famiglia nobile, la quale forse proveniva da Supino, presso Frosinone; è da escludere invece ce fosse nato a Taranto o a Sepino nel Molise, come pur affermano diversi autori sulla scorta del Toppi, il quale scinde i dati biografici del C. in quelli di tre omonimi”.
Alfredo Zazo, riprendendo le argomentazioni addotte dal Croce, ricorda invece la richiesta fatta a papa Pio II per un enfiteusi perpetua di un Castello diruto denominato Castelvecchio a favore di Angelo Catone de Supino nel 1461 (“oppidum destructum et solo penitus aequatum Castrum vetus in diocesi beneventana”), ma disconoscendo la località da quella omonima in agro di Sepino (Castelvecchio di Sepino), che era invece in diocesi di Bojano, contrariamente a quanto attribuito dal Colonna, spostando invece l’origine del casato a Castelvetere Valfortore (BN), dove accenna esistere ancora una contrada “Supino” e il ricordo del cognome Catone.
Il Breve di Pio II datato Tivoli 3 novembre del 1461 è riportato sommariamente da Stefano Borgia: “Tibure A. 1461. 3 Non. Septembr. A. 4 diretto dilecto filio Florio Roverelle Preceptori Domus Beneven. Hospitalis Sancti Johannis Hiersolymitan. Civitatis nostre Beneventane pro nobis et R. E. Gubernatori etc.” facoltà e concessione ad Angelo Caro di supino maestro della medicina canone di dieci fiorini” (un canone annuo di 2 fiorini scrive invece Bruno Figliuolo), sempre e comunque, previo assenso dell’abate di S. Sofia in Benevento.
Mucci C., Poche notizie biografiche di Angelo Catone da Sepino, in (?) 1845. Articolo biografico che riutilizza l’incisione e la scheda pubblicata nel 1816 con parte del testo edito dal Giannone nel 1770.
Testi di Angelo Catone, curati o coeditati:
Cato Angelus, – De Cometa, Sisto Riessinger, Napoli, 1472.
Cato Angelus – Matthaeus Silvaticus, Incipit liber cibali set medicinalis Pandectarum Mathei Silvatici Medici de Salerno (…), Napoli, aprile 1474.
Cato Angelus – Guainerius Antonius, Tractatus de Febribus, etc (…), Napoli, 1474.
Cato, Angelus – De venenorum natura, compositione et qualitate ac de eorum contrariis libri duo, ms, s.d., Biblioteca Nazionale di Vienna.
Bibliografia minima sulla figura di Angelo Catone:
Ciarlanti G. V., Memorie Historiche del Sannio (…), Camillo Cavallo, Isernia, 1644, p. 155
Toppi N., Biblioteca Napoletana et apparato a gli hvomini illustri in lettere di Napoli, e del Regno (…), Antonio Bulison, Napoli, 1678, p. 17.
De Nicastro J., Beneventana Pinacotheca, in tres libros digesta (…), Tipografia Arcivescovile, Benevento, 1720, pp. 102 – 103.
Tafuri G. B., Istoria degli scrittori nel Regno di Napoli, volume II, Napoli, 1748, p. 69; 261.
Origlia G. G., Istoria dello studio di Napoli, II volume, Stamperia di Giovanni di Simone, Napoli, 1754, p. 188.
Giannone P., Raccolta di tutti i più rinomati scrittori dell’Istoria generale del Regno di Napoli, volume XIV, Stamperia di Giovanni Gravier, Napoli, 1770, pp. 341; 363;402.
Borgia S., Memorie Istoriche della Pontifizia città di Benevento (…), volume III (parte terza), Salomoni, Roma,1769, p. 397.
Galanti G. M., Descrizione dello stato antico e attuale del Contado di Molise (…), Società Letteraria e Tipografica, Napoli, 1781, pp. 91; 218.
Marini G., Degli Archiatri Pontificj, volume I, Stamperia Pagliarini, Roma, 1784, p. 212.
Chaudon L.M., Nuovo dizionario istorico, ovvero istoria in compendio di tutti gli uomini, che si sono renduti celebri (…), volume VI , Michele Morelli, Napoli, 1791, pp. 201; 204 – 205.
Chiarizia O. M., Giannone da’ Campi Elisj ovvero conferenze segrete (…), Napoli, 1791, pp. 23-24.
Galanti G. M., Della descrizione geografica e politica delle Sicilie, volume II, Napoli, 1793, pp.181-182.
Giustiniani L., Saggio storico-critico sulla tipografia del Regno di Napoli (…), II edizione, Napoli,1817, pp. 49-50, 69, 74.
Morelli N., Panvini P., Biografia degli uomini illustri del regno di Napoli, ornata de loro rispettivi ritratti (…), Curatore Domenico Martuscelli, volume III , Nicola Gervasi, Napoli, 1816.
Mucci C., Poche notizie biografiche di Angelo Catone da Sepino, in (‘), 1845
Moroni G., Dizionario di erudizione storico- ecclesiastica, da S. Pietro ai nostri giorni (…), volume LXIV, Venezia, 1853, p. 81.
Albino P., Biografie e ritratti degli uomini illustri della Provincia di Molise, Volume II, distretto di Campobasso, Campobasso, 1865.
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Croce B., in Atti dell’Accademia di scienze morali e politiche, Società Reale di Napoli, Napoli, 1933, pp. 141- 149.
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Zazo A., Note sul feudo sofiano di «Supino» e su Angelo Catone, in «Samnium», XXXIV, 1961, pp. 173-181.
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Croce B., Vita di avventure di fede e di passione, Biblioteca Adelphi 208, Adelphi Edizioni, Milano, 1989, pp. 175 – 193.
Figliuolo B., La cultura a Napoli nel secondo Quattrocento: ritratti di protagonisti, Forum Edizioni, Udine, 1997, pp. 287; 397.
Zazo A., Il Castello di Benevento: 1321 – 1860, G. Procaccini, Napoli, 2000, pp. 41- 42.
Testo in pdf:
CROCE B., Il personaggio italiano che esortò il Commynes a scrivere i «Mémoires»
Per maggiore informazione:
http://www.comune.sepino.cb.it/
http://comunesupino.it/sito/home.html
http://www.giardinodellaminerva.it/storiamatteosilv.html http://www.treccani.it/enciclopedia/angelo-catone_%28Dizionario-Biografico%29/
http://www.lascuolamedicasalernitana.beniculturali.it/index.php?it/98/maestri&pag=11 http://www.fondazionebenedettocroce.it/lacritica.fbbc/index.php/critica/article/viewFile/3070/3069
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