TORRE GAIA … la borgata semi-rurale
Il toponimo Torre Gaia è comunemente identificato con la località posta alla destra km. 14, sul lato meridionale della via Casilina, uscendo da Roma, ma già dal secondo dopoguerra l’indicazione si è estesa anche a una piccola porzione territoriale posta a sinistra della medesima consolare e incuneata fra le odierne zone toponomastiche denominate Torre Angela, Tor Bella Monaca e Grotte Celoni (già più correttamente Torbellamonaca vecchia) e comprendente le vie Augusto Casciani, Domenico Cigni, Giovanni Alessandri, Augusto Casciani. Questa parte di Torre Gaia comprendeva il sottotoponimo ormai desueto di “Villaggio dei Greci”, per indicare un gruppo di alloggi costruito nella seconda metà degli anni ‘50 per gli esuli italiani dell’Egeo. Il quartiere coincide anche con la XVII zona toponomastica omonima, da cui va però a parte il nome, completamente distinta, trattandosi di una ripartizione amministrativa molto più estesa che comprende fra gli altri anche i prossimi centri di Villaggio Breda e di Via di Grotte Celoni, Villa Verde ma anche la più lontana Vermicino e Passo Lombardo! Non è quindi un caso se da questa “divisione fatta a tavolino” sono generate nel tempo diverse ed erronee attribuzioni di reperti o scoperte a carattere archeologico talvolta attribuite a Grotte Celoni A Sud della Breda o viceversa a Torre Gaia. Di questa commistione è qui curioso annotare come anche il villaggio operaio della Breda spesso sia riportato in documenti ufficiali col nome di “villaggio operaio di Torre Gaia” o “borgata popolare di Torre Gaia”.
Oggi il cuore del comprensorio di Torre Gaia costituisce una zona residenziale, purtroppo ancora interessata dall’espansione edilizia con la completa saturazione dei pochi spazi ancora liberi. Parte del tracciato di Via di Torre Gaia interseca il percorso dell’antica via Labicana qui compresa fra l’VIII e il IX miglio antico (di cui restano, in due diverse proprietà private, un esiguo tratto del basolato e i resti di una tomba a torre). L’origine dell’odierno toponimo tralasciando ogni favolistica suggestione priva di qualunque fondamento storico è assolutamente moderna e documentata. Ne diede per primo, notizia, nel 1966, lo studioso Jean Coste additandone l’origine nella torretta del convento dell’Istituto San Francesco delle suore francescane alcantarine (via Casilina 1602), progettato, nel 1930, dall’ingegner Cenni che ideò il nome di “Torre Gaia”; con il doppio e beneaugurante riferimento alla terra e al nuovo e ridente cento agricolo.
TORRE GAIA … l’opuscolo
E’ questo un piccolo opuscolo illustrato di trentasei pagine, anonimo, stampato a Roma nel 1933 nella tipografia di Russo C., per conto della Società Anonima Imprese Agricole (S.A.I.A.); spillato e con formato di cm. 14 x 21,5 con una copertina a colori firmata di un certo C. Bianchi, 38 foto in bianco e nero nel testo e fuori testo (di cui due carte) illustrante i lavori di costruzione della nuova Borgata di Torre Gaia nell’Agro Romano, la realizzazione del pozzo e dei vasconi d’irrigazione, la lottizzazione agricola, le case coloniche terminate o in corso di finitura, gli allevamenti e i servizi pubblici (la nuova stazione delle ferrovie Vicinali, il Consorzio, la cappella delle Suore Alcantarine).
Il lettore è informato che la costruzione in atto della borgata semi-orticola per opera di detta Società, ha avuto inizio nel 1929, annunciandone il termine dei lavori alla conclusione nell’anno XII dell’era fascista, quindi nel 1934. Non si conosce il numero degli esemplari stampati che comunque non dovevano superare un migliaio di copie. Ogni tanto di questo libretto che ho in collezione se ne rintraccia qualche copia. Nel tempo qualcuno ne ha utilizzate le immagini senza citare la fonte come nel caso proprio della foto raffigurante la stazione delle Vicinali con una motrice, dove appare evidente la connessione fra questa nuova fermata e la realizzazione del nuovo centro abitato.
Bibliografia minima essenziale:
Coste J., Zanatta C., Le antichità dei dintorni di Torre Gaia, Roma 1966.
Tomassetti G., La campagna romana antica, medioevale e moderna, ristampa aggiornata a cura di Luisa Chiumenti e Fernando Bilancia, volume 7, Leo S. Olschki, 1979, p. 596.
Montalcini De Angelis D’Ossat, Area sepolcrale a Torre Gaia, in Archeologia Laziale III (QuadAEI, 4), Roma 1980, pp. 89-92.
Clementi A., Perego F. (a cura di), La Metropoli “spontanea”: il caso di Roma, 1925-1981, Edizioni dedalo, novembre 1983, pp. 37, 101, 103, ISBN 9788822008183.
Barbetta S., Via Labicana, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, Roma, 1995, p. 44.
Del Lungo S., La toponomastica archeologica della Provincia di Roma, Centro regionale per la documentazione dei beni culturali e ambientali del Lazio, vol. II, Roma, 1996 .
Calci C., Roma archeologica: le scoperte più recenti della città antica e della sua area suburbana, Adnkronos Libri, Roma, settembre 2005, ISBN: 8871181840.
Tomei M. A., Roma: memorie dal sottosuolo : ritrovamenti archeologici 1980/2006, Catalogo della mostra (Roma, 2 dicembre 2006-9 aprile 2007), Ministero per i beni e le attività culturali, Soprintendenza archeologica di Roma. Electa, Milano, 2006, p. 327, ISBN 8837048815.
Per maggiore informazione:
http://torregaia.wordpress.com/
http://www.consorziotorregaia.it/
http://it.wikipedia.org/wiki/Torre_Gaia
http://ilconsorziochevorrei.it/storia.html http://www.ilconsorziochevorrei.it/documenti/torreGaia/convenzioneComune.html
Ricordo che quanto contenuto in questo Blog può essere liberamente utilizzato per il solo uso privato o di studio e comunque per fini non commerciali. In caso di ulteriore divulgazione dei miei studi e pubblicazioni si prega espressamente di citare sempre per esteso la fonte completa e il nome dell’Autore. Qualsiasi richiesta scritta (anche di collaborazione) è sempre bene accetta!
Pingback: Perchè dove abito si chiama così? Le “Torri” della periferia – Primavalle in Rete