PER UNA STORIA DI TORRENOVA (oggi Torre Angela)

Pubblicazione per il Cinquantesimo della Parrocchia dei Santi Simone e Giuda Taddeo in Torre Angela, Roma

Sabato 22 ottobre 2011, in occasione dei festeggiamenti in corso per il cinquantenario della fondazione della Parrocchia intitolata ai Santi Simone e Giuda Taddeo in Torre Angela (Roma), è stato messo in vendita al pubblico un interessante e ponderoso libro che raccoglie le memorie storiche e religiose di questa comunità e della borgata in cui essa è nata e cresciuta nel tempo.

La pubblicazione dal titolo “4 aprile 1961 – 1 aprile 2011, CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA PARROCCHIA SANTI SIMONE E GIUDA TADDEO, Torre Angela Roma” si compone di una ricca veste tipografica con numerose immagini, sia in b/n che a colori, ed una suddivisione in undici capitoli per un totale di ben 251 pagine.

La realizzazione dell’opera è stata possibile grazie anche al contributo di numerose famiglie e singoli della zona, cui si deve l’apporto di numerose notizie, documenti e fotografie (generalmente a carattere privato) che illustrano i primi anni di nascita della borgata e dei suoi successivi sviluppi.

A coordinamento del vasto lavoro intrapreso nell’arco di oltre un anno è stato notevole l’impegno profuso da un ampio Comitato di Redazione che ha raccolto e vagliato tutto il materiale disponibile.

La pubblicazione è stata patrocinata da ROMA CAPITALE e dal CISU (Centro d’Informazione Stampa Universitaria) e chiusa in stampa per conto della  Parrocchia dei Santi Simone e Giuda Taddeo nell’ottobre del corrente anno.

Ma, sebbene tale opera non abbia pretese di lavoro “scientifico” o non sia solo per “addetti ai lavori” nel campo della storia locale, dell’archeologia o della sola storia socio-urbanistica, ci sia permesso di fare almeno qualche appunto su alcune inesattezze che altrimenti passeranno indenni al vasto e meno attento pubblico:

passi che l’opera (ad ogni modo encomiabile) sia priva di ogni minima referenza bibliografica, di precise referenze archivistiche e fotografiche e talvolta del nome completo dei prestatori della documentazione allegata;

passi che si presentino foto aeree (che anche se “smilitarizzate”) non presentino alcuna fonte d’origine o permesso alla pubblicazione;

passi che a pag. 25 nel  Capitolo secondo (“il territorio e l’archeologia”) a proposito della grande opera di un serio storico e ricercatore quale era il P. Jean Coste si affermi  che “scrisse un fascicolo inedito e ancora conservato gelosamente da poche persone, intitolato Le antichità dei dintorni di Torre Gaia”, mentre invece “Le antichità dei dintorni di Torre Gaia” è un’opera pubblicata (in ciclostilo) a Roma nel 1966, ben nota e citata ovunque e spesso da tutti i successivi studiosi della campagna romana. Si compone di 60 pagine arricchite da ben 6 tavole illustrate, un indice finale ed una pianta archeologica in allegato. Ne circolano copie complete da oltre un quarantennio e personalmente ne feci dono di una copia alla medesima parrocchia di Torre Angela nelle mani del precedente parroco nel 2009!

passi che non si fa grande accenno (ma solo per deduzione dai documenti più antichi) che l’odierna Torre Angela era un tempo correttamente indicata come Torrenova, così come troviamo appellate ancora due grandi arterie dell’odierno quartiere e la vecchia Condotta Medica detta appunto “di Torrenova”;

passi che non si faccia quasi cenno del cosiddetto “Tempietto di Torrenova” conservato nell’aula IV delle Terme di Diocleziano (Museo Nazionale Romano);

passi che si presentino nel testo due immagini del “Torraccio” (o torre di Livia), presso l’odierna Via Rocco Pozzi, che diede nome all’omonima arteria denominata appunto “del Torraccio di Torrenova”, ma si perda l’occasione di documentare storicamente in modo più completo il noto scempio effettuato per il suo abbattimento abusivo effettuato nel 1963, del quale si conoscono anche gli autori;

passi che a pag. 64 sia presentata una foto inerente invece al Consorzio di Torre Gaia (e tratta da un omonimo opuscolo del 1934, pag. 15, che conservo in collezione) come “entrata di Torre Angela con la ferrovia”;

passi che a pag. 84 si presenti (ritagliata) una nota stampa dei primi decenni del XIX secolo e per l’esattezza nota come “Vue de Torre Nuova”, opera del 1820 di Alexandre de La Motte-Barace, visconte de Senonnes, raffigurante il Castello di Torrenova visto dall’omonimo ex Dazio sul fosso del Giardino (da cui poi Giardinetto = Giardinetti), rubricato invece come “Castello di Torrenova inizio ‘900”;

passi che a centro fra le pagine 236-237 è posta una mini foto di parte di un acquedotto romano utilizzata probabilmente al solo scopo di riempimento tipografico, in quanto raffigura il tratto dell’acquedotto privato della villa cosiddetta dei Settebassi, su Via delle Capannelle, visibile sulla destra in direzione di Via Appia Nuova subito oltre  la curva e l’innesto di Via Lucrezia Romana;

passi che a pag. 237 si presentino due immagini tratte così come sono (ma scontornate dalla veste tipografica originaria) da un numero della rivista dell’allora Governatorato, Capitolium, lasciando sotto la foto di un’opera idraulica che è fuori zona trattandosi del “COLLETTORE GIANICOLENSE (sbocco in Tevere)”, come è riportato nella didascalia presente nella foto originaria;

passi che a pag. 244-245 è una nota foto (qui anonima) raffigurante la via Casilina con il Casale del fattore della Tenuta di Torrenova (oggi Casale Conforti), opera di Giuseppe Primoli, appartenente all’ente morale Fondazione Primoli ed ivi conservata;

passino così altre ancora … per non andare troppo in fondo!

Ma non può passare lo sdegno che mi è rimasto quando a pag. 246, come provenienza da “… album fotografico da collezione privata”, ho riconosciuto una foto che pubblicai dalla mia collezione nel 2003.

L’ulcera e l’insonnia è venuta ancora dopo, quando ho riconosciuto un mio lavoro letteralmente scansionato e pubblicato anonimo da pag.238 atutta pag. 243!

Si tratta di un lavoro allora inedito  Sul Casale della Tenuta commissionato nel 2000 per uso privato in una causa legale fra alcuni membri della famiglia proprietaria dell’immobile storico.

Lo studio aveva l’utilità di avvalorare la storia e la salvaguardia dell’antico casale da eventuali ammodernamenti o ristrutturazioni che ne potevano snaturare l’aspetto storico-estetico.

La commissione di un lavoro di ricerca per’altro firmata non toglie il diritto all’autore che l’ha composta e scritta. Il prodotto in quanto tale viene ceduto temporaneamente al commissionante per il solo ed unico uso privato per il quale tale ricerca era stata realizzata e non per altri fini.

Come sia giunto nelle mani della redazione non è importante né difficile da scoprire… Resta la beffa di vedere il proprio LAVORO reso anonimo senza alcuna citazione o riconoscenza.

Tengo quindi che chi di dovere, se è persona seria ed onesta, capisca ed apporti un errata corrige al libro in corso di distribuzione.

Queste inesattezze avvengono solitamente quando certi lavori si fanno a cerchio chiuso, senza chiedere o far visionare prima il materiale a chi ne dovrebbe almeno per passione, sapere qualcosa di più. Impegni lavorativi a parte, avrei sempre potuto trovare il tempo per dare qualche consiglio ed evitare qualche errore…

Tavoletta I.G.M. d’epoca, articoli dei gruppi archeologici di P. J. Coste a Torre Angela, foto e cartoline d’epoca di Torrenova, Borgata Andrè ed Arcacci. Coll. Privata di Stefano Vannozzi
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