LA “BIGA” DI MONTELEONE DI SPOLETO, novità, scoperte e restauri …

IL PRINCIPE, IL CARRADORE E IL MAESTRO DEL BRONZO: TRE PERSONALITA’ IN UN CAPOLAVORO D’ARTE

THE ETRUSCAN CHARIOT FROM MONTELEONE DI SPOLETO

Il Carro di Monteleone di Spoleto (PG) in una foto d’epoca nello stato di assemblaggio precedente gli ultimi studi e restauri.

Presentazione della ricerca di Adriana Emiliozzi dell’Istituto di studi sulle civiltà italiche e del Mediterraneo antico (Iscima) del Consiglio nazionale delle ricerche, pubblicata nel ‘Metropolitan Museum Journal’ di New York. Il saggio rende omaggio alla straordinaria bellezza e alla complessa storia di uno dei maggiori capolavori d’arte arcaica restituiti dal suolo italico. L’autrice che già con la mostra ‘Carri da guerra e principi etruschi’ presentata in tre edizioni tra il 1997 e il 2000 aveva maturato una competenza sui veicoli principeschi etruschi ed italici riconosciuta sul piano internazionale, ha proseguito le ricerche sul tema divenuto uno dei progetti individuali più accreditati presso l’Iscima. L’Istituto nel 2002 ha siglato un accordo di collaborazione scientifica con il Metropolitan Museum of Art per una nuova ricostruzione del Carro da Monteleone di Spoleto, completamente rivestito di bronzo. I pannelli figurati che ornano il monumento sono noti da ben 110 anni e contano un numero elevatissimo di saggi, approcci e riferimenti nella letteratura mondiale, specialistica e non, ma il carro nella sua interezza soffriva delle conseguenze di una ricostruzione non aderente all’originale, tanto da rendere in qualche caso incomprensibile l’interrelazione di alcuni elementi figurati. Quella prima fase del lavoro – che ha visto impegnata una équipe di tecnici dello Sherman Fairchild Dept. For Object Conservation sotto la guida della dott.ssa Emiliozzi – terminò nel 2007, quando il “Monteleone Chariot” tornò a far mostra di sé nella rinnovata sezione etrusca del Met, Greek & Roman Art, e ad interessare la stampa mondiale.

The Etruscan Chariot from Monteleone di Spoleto”, Roma il 18 maggio 2012 alle ore 10.00 presso l’Aula Guglielmo Marconi del Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.), Piazzale Aldo Moro 7.

Saluti

10.00 Prof. Luigi Nicolais, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche

Prof. Maria Mautone, Coordinatore Dipartimento Scienze Umane e Sociali, Patrimonio Culturale, CNR

Dr. Paola Santoro, Direttore dell’Istituto di Studi sulle Civiltà Italiche e del Mediterraneo Antico, CNR

Presentazione

10.30 Joan R. Mertens, Il Carro da Monteleone di Spoleto nel Metropolitan Museum of Art di New York: prima e dopo il 2007

11.00 Marisa Bonamici, Considerazioni sulle circostanze del rinvenimento (1902) e sulla connotazione stilistica dei rilievi

11.30 Pausa caffè

12.00 Francesco Roncalli di Montorio, Il Carro di Monteleone: una “machina” da guerra e da parata tra Etruria e Sabina

12.30 Adriana Emiliozzi, Un prototipo di carro da parata: tecnica, arte e potere nell’Italia arcaica

ROMA 18 MAGGIO 2012

Presento una piccola scelta di foto del Convegno a cui ha partecipato il Sindaco Angelini e molti Monteleonesi . Gli scatti non sono purtroppo dei migliori ed auspico che in futuro per eventi così importanti vi sia almeno un fotografo ufficiale…

Il neo Sindaco di Monteleone di Spoleto, Marisa Angelini, con la Dott.ssa Joan R. Mertens (Metropolitan Museum of Art, New York) . Foto di Stefano Vannozzi.

Il neo Sindaco di Monteleone di Spoleto, Marisa Angelini, con la Dott.ssa Joan R. Mertens (Metropolitan Museum of Art, New York) ed il Prof. Massimo Iachetti . Foto di Stefano Vannozzi.

La Dott.ssa Adriana Emiliozzi in compagnia del Prof. Massimo Iachetti, della Sig.ra Piera e di Alberto Vannozzi. Foto di Stefano Vannozzi.

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Per maggiore informazione sull’argomento riportiamo il seguente articolo tratto dal sito ufficiale del C.N.R.  .

06/04/2007 La Biga da Monteleone di Spoleto messa a nuovo
Dal 20 aprile presso il Metropolitan Museum di New York sarà possibile ammirare la Biga da Monteleone di Spoleto completamente restaurata. E’ il risultato del lavoro di un team di restauratori del museo con la partecipazione di Adriana Emiliozzi dell’Iscima – Cnr“Il principesco carro da parata proveniente da Monteleone di Spoleto, risalente al VI secolo a C. e conservato nella sezione etrusca delle nuove Greek and Roman Galleries del Metropolitan Museum of Art di New York, torna a ‘risplendere’ nella sua originaria struttura, grazie al lavoro dei restauratori del museo e di Adriana Emiliozzi ricercatrice dell’Istituto di studi sulle civiltà italiche e del Mediterraneo antico (Iscima) del Consiglio nazionale delle ricerche. La biga di Monteleone (vedi foto allegata) è rivestita da lamine sapientemente sbalzate e finemente incise, già incrostate di avorio, che narrano episodi della vita dell’eroe omerico Achille. Il suo ritrovamento, come spesso accade, si deve alla casualità: “La tomba infatti fu scoperta l’8 febbraio 1902 da un contadino, in località Colle del Capitano, dove si estende un sepolcreto che va dalla fine dell’Età del Bronzo al VI sec. a.C.” spiega la Emiliozzi. “Oltre al carro, nella grande fossa già ricoperta da un tumulo monumentale era deposto un ricco corredo di vasellame bronzeo che lascia identificare il defunto come ‘capo’ della comunità di uno dei vari siti di transito attraverso l’Appennino, nell’alta Sabina”. La ‘fuga’ del carro all’estero, in seguito al suo ritrovamento, fu favorita dal crollo del campanile di San Marco a Venezia (14 luglio 1902) che distolse l’attenzione dei funzionari ministeriali sulla compravendita del manufatto e per questa inestimabile ‘perdita’ lo stesso capo del governo, Giovanni Giolitti, per l’inadeguatezza delle strutture dello Stato nell’impedire il saccheggio delle opere d’arte italiane. Quando le parti bronzee del carro giunsero a New York furono sottoposte a restauro e a rapida ricomposizione su una compatta struttura lignea che somigliava più a un trono su ruote che a un cocchio, poiché nel 1903 non vi erano punti di riferimento certi per la tipologia del veicolo. Gli errori di riassemblaggio determinarono però una serie di equivoci nello studio del manufatto che si protrassero per circa novant’anni, in particolare, l’errata collocazione di alcuni elementi decorativi aveva indotto gli studiosi a credere che l’artista, autore del manufatto, avesse una cultura ‘provinciale’ avendo rappresentato in maniera incongruente rispetto a modelli greci una scena animalistica proprio sul parapetto del carro. La dott.ssa Emiliozzi, studiando per la prima volta il carro nel 1989 pubblicò le correzioni da apportare, auspicando un nuovo restauro. “Ci sono voluti cinque anni di lavoro per ‘rimettere a nuovo’ il carro attraverso numerosi passaggi: dallo smontaggio del vecchio restauro nel 2002, ad accurate campagne di radiografie, analisi di laboratorio, esami al microscopio, trattamenti conservativi, rifacimento corretto della struttura lignea di supporto, montaggio delle lamine bronzee e completa campagna fotografica di tutte le fasi di lavoro, oltre che del prodotto finale ottenuto nel 2006” spiega l’archeologa.“La diversa ricomposizione di alcune parti della Biga, che appare così fedele all’originale”, continua la Emiliozzi, “ci induce ad affermare che l’artista, contrariamente a quanto si pensava, aveva un notevole bagaglio culturale, conosceva la saga omerica e le opere greche sulla vita di Achille. Egli ha organizzato la decorazione del parapetto e dei pannelli del carro in modo sapiente e con effetto cromatico per l’aggiunta di avorio. Si ipotizza che il grande artista possa essere originario della Grecia dell’Est, venuto a lavorare nella nostra penisola”. Le indagini hanno fatto emergere la certezza che il carro è stato usato a lungo, forse per più di una generazione, prima di essere deposto nella tomba. Lo studio dei materiali rivela restauri contemporanei al suo utilizzo. L’occasione per riesaminare il pregevole oggetto è nata in questi ultimi anni nell’ambito dell’immenso e costosissimo progetto di ristrutturazione delle nuove Gallerie Greche e Romane, che ora costituiscono, a detta degli stessi dirigenti del Metropolitan, un “museo nel museo.“Lo splendido Cocchio da parata”, conclude la Emiliozzi in procinto di partire per New York dove sarà presente alla riapertura delle gallerie del Metropolitan, “costituisce ora il centro di attrazione della sezione etrusca, nella Leon Levy and Shelby Withe Gallery for Etruscan Art (IX-II secolo a.C.)”. In Italia si contano finora i resti di circa 300 veicoli tra cocchi e calessi a due ruote, provenienti da tombe dell’Etruria, del Lazio Antico, dell’Agro Falisco-Capenate, dell’Umbria, della Sabina e di altre popolazioni non greche della Penisola, scaglionati tra la metà dell’VIII ed il V secolo a.C. Mai usato in Italia per il combattimento, il possesso del carro assimilava il suo aristocratico proprietario ai monarchi orientali e agli eroi omerici”Articolo tratto dal sito del Consiglio Nazionale della Ricerche :

http://www.cnr.it/cnr/news/CnrNews?IDn=1624

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Una risposta a LA “BIGA” DI MONTELEONE DI SPOLETO, novità, scoperte e restauri …

  1. Fabio Paolucci ha detto:

    Articolo interessantissimo e puntuale. Bravissimo come sempre Stefano Vannozzi!

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